Comando delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (FTASE)
Il Comando delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (FTASE), noto in inglese come Headquarters of the Allied Land Forces Southern Europe (HQ LANDSOUTH), è stato un comando militare della NATO con direzione italiana, attivo dal 1951 al 2004. La sua sede era situata a Verona, presso lo storico Palazzo Carli.
Contesto Storico e Missione
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'inizio della Guerra Fredda, emerse la necessità di predisporre un comando nazionale delle forze terrestri nel Nord Italia, incaricato di pianificare la difesa dello scacchiere nord-orientale italiano, minacciato dalle tensioni con la Jugoslavia e dal potenziale pericolo rappresentato dal Patto di Varsavia. Verona, per la sua posizione strategica, fu scelta come sede del comando, ospitato nel Palazzo Carli.
A seguito del Trattato di Washington del 1949, il comando fu integrato nella struttura della NATO e, il 10 luglio 1951, divenne ufficialmente il Comando delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (FTASE), con direzione italiana. Il suo compito principale era la predisposizione della difesa del Nord Italia contro una possibile invasione da est, assumendo il comando strategico delle truppe italiane e alleate schierate nella regione.
Struttura e Comando
Il vertice del comando FTASE era affidato a un generale italiano di corpo d'armata a quattro stelle. Lo stato maggiore era guidato da un generale di divisione italiano, con un sottocapo per le operazioni (generale di brigata italiano) e un sottocapo per il supporto logistico (generale di brigata statunitense). Il comando FTASE era subordinato al Comando delle Forze Alleate del Sud Europa (AFSOUTH), con sede a Napoli.
Unità Dipendenti
In tempo di pace, le unità dipendenti dal FTASE includevano:
Quartier generale italiano, articolato su Compagnia comando e servizi e su Compagnia trasporti, stanziato a Verona.
Battaglione di supporto psicologico tattico "Monte Grappa", stanziato a Verona.
Gruppo misto telecomunicazione di sostegno (Esercito Italiano/Aeronautica Militare), stanziato a Verona.
In caso di guerra, sarebbero passate sotto il comando del FTASE anche le seguenti unità:
3º Corpo d'armata, stanziato a Milano.
4º Corpo d'armata alpino, stanziato a Bolzano.
5º Corpo d'armata, stanziato a Vittorio Veneto.
Comando Artiglieria contraerei di Padova.
Regione Militare Nord Est per il supporto logistico alle forze dell'Esercito Italiano e dell'Aeronautica Militare, stanziata a Padova.
Southern European Task Force (SETAF) su 3rd Battalion, 325th Airborne Infantry Regiment, US Army, stanziata a Vicenza.
5ª Forza aerea tattica alleata della NATO (Allied Tactical Air Force - ATAF), stanziata a Vicenza e composta dai reparti dell'Aeronautica Militare situati nel Nord Italia.
Tutti i rinforzi alleati di terra che, in caso di guerra, fossero giunti nell'Italia settentrionale sarebbero stati posti sotto il comando del FTASE. Nel 1989, le forze alleate precettate per rinforzare tale comando includevano:
Un corpo d'armata dell'Esercito spagnolo, su due divisioni che potevano essere corazzate, meccanizzate o da montagna.
1ª Brigada Mista Independente dell'Esercito portoghese.
30th Mechanized Brigade della US Army National Guard, del North Carolina.
Esercitazioni e Difesa Strategica
Negli anni '80, il FTASE partecipava annualmente all'esercitazione "Display Determination", organizzata da AFSOUTH e riguardante l'intero bacino del Mediterraneo. Queste esercitazioni miravano a dimostrare la determinazione della NATO nella difesa delle frontiere. Il settore più critico per il FTASE era costituito dalla cosiddetta "soglia di Gorizia", al confine nord-orientale italiano, unico passaggio pianeggiante che collega l'Europa orientale con la Pianura Padana, rappresentando una via di facilitazione per un'eventuale invasione da parte delle forze del Patto di Varsavia.
Bunker Strategici: West Star e Back Yard
Per garantire la continuità operativa in caso di conflitto, furono realizzati due bunker segreti:
West Star: Situato ad Affi (VR), scavato nella roccia del Monte Moscal, fu costruito tra il 1960 e il 1966. Fungeva da posto comando e controllo per l'organizzazione e la direzione delle esercitazioni NATO nello scacchiere nord-occidentale italiano.
Back Yard: Situato a Grezzana (VR), scavato nella roccia del Monte Vicino, fu costruito tra il 1956 e il 1958. Inizialmente fungeva da posto comando-controllo, divenuto successivamente riserva per l'organizzazione e la direzione delle esercitazioni NATO nello scacchiere nord-occidentale italiano nel caso il sito principale di Affi fosse stato reso inefficiente.
Evoluzione e Scioglimento
Con la fine della Guerra Fredda e lo scioglimento del Patto di Varsavia, venne meno la funzione difensiva del FTASE. Il 1º settembre 1999, nell'ambito del riordinamento strutturale della NATO, il comando fu rinominato Comando Alleato Interforze del Sud (Joint Command South), perdendo molte delle sue funzioni originarie. Infine, fu sciolto il 1º ottobre 2004 e i suoi compiti assegnati all'Allied Force Command Madrid.
Comandanti
Dal 1951 al 2004, al comando del FTASE si sono succeduti numerosi generali italiani di corpo d'armata. Tra questi, si ricordano:
Gen.C.A. Maurizio Lazzaro De Castiglioni
Gen.C.A. Enrico Frattini
Gen.C.A. Clemente Primieri
Gen.C.A. Alessandro Albert
Gen.C.A. Aldo Rossi
Gen.C.A. Aurelio Guy
Gen.C.A. Antonio Gualano
Gen.C.A. Siro Bernabò
Gen.C.A. Guido Vedovato
Gen.C.A. Ugo Centofanti
Gen.C.A. Raffaele Caccavale
Gen.C.A. Cosimo Cassone
Gen.C.A. Mario Alessi
Gen.C.A. Angelo Maria Galateri
Gen.C.A. Ettore Brancato
Gen.C.A. Alberto Li Gobbi
Gen.C.A. Giuseppe Maria Vaccaro
Gen.C.A. Vittorio Santini
Gen.C.A. Aldo De Carlini
Gen.C.A. Giorgio Donati
Gen.C.A. Benito Gavazza
Gen.C.A. Natale Dodoli
Gen.C.A. Fulvio Meozzi
Gen.C.A. Lucio Innecco
Gen.C.A. Biagio Rizzo
Gen.C.A. Cesare Pucci
A partire dal Gen. Giuseppe Ardito, il comandante del FTASE assunse anche la funzione di comandante del Comando operativo delle Forze terrestri italiane (COFTI), con il compito di unificare la catena di comando nazionale e NATO, almeno a livello di comando superiore.
In totale, dal 1951 al 2004, si sono succeduti oltre 25 comandanti. Questa continuità nella guida italiana del comando rifletteva sia il ruolo strategico dell'Italia nell'area meridionale della NATO sia l'importanza del teatro italiano nella dottrina difensiva dell'Alleanza durante la Guerra Fredda.
Impatto sulla Città di Verona
Il comando FTASE non fu solo una struttura militare, ma anche un attore importante nella vita economica e sociale di Verona per oltre mezzo secolo:
Ospitava personale NATO multinazionale (principalmente italiano e statunitense), contribuendo alla multiculturalità e internazionalizzazione della città.
Generava un indotto economico significativo: dai servizi abitativi alle scuole internazionali, dalla ristorazione alle infrastrutture logistiche.
Promuoveva iniziative culturali e di cooperazione, anche in collaborazione con autorità civili locali.
Verona fu, a lungo, una delle poche città italiane a ospitare comandi multinazionali permanenti della NATO, accanto a Napoli e Vicenza.
La FTASE nel contesto geopolitico della Guerra Fredda
Il ruolo del FTASE va inquadrato nella più ampia dottrina di difesa collettiva dell'Alleanza Atlantica:
Verona era un nodo cruciale della "linea del Piave NATO", il sistema di difesa avanzata dell'Italia settentrionale contro una possibile offensiva terrestre proveniente da est.
Il comando avrebbe avuto la responsabilità operativa su un fronte che si estendeva dalla frontiera giuliana alle Alpi occidentali, proteggendo gli assi di penetrazione verso la Pianura Padana.
A partire dagli anni '70, la sua funzione fu aggiornata per includere interoperabilità con nuove forze alleate e per reagire a scenari di conflitto flessibili, incluso l'impiego della forza a scopo dissuasivo, senza escalation nucleare automatica.
Declino e transizione post-Guerra Fredda
Con il crollo dell'Unione Sovietica e lo scioglimento del Patto di Varsavia (1991), la funzione originaria del FTASE perse centralità. La NATO iniziò una profonda ristrutturazione, passando:
Da un sistema statico di difesa territoriale, a un modello proiettabile, focalizzato su crisi extra-area e gestione dei conflitti asimmetrici.
Da comandi permanenti altamente strutturati, a una rete più snella e modulare, basata su comandi interforze e forze di reazione rapida (come le NRF – NATO Response Forces).
Nel 1999, FTASE fu trasformato in Joint Command South con compiti più limitati e interforze. Cinque anni dopo, nel 2004, fu chiuso definitivamente.
Eredità storica e culturale
Sebbene oggi non esista più, il FTASE ha lasciato un segno indelebile:
Palazzo Carli, la sua storica sede, è tuttora uno degli edifici militari più iconici di Verona.
I bunker West Star e Back Yard, oggi dismessi, sono oggetto di interesse storiografico, turistico e documentaristico, come testimonianze della Guerra Fredda in Italia.
La memoria delle truppe multinazionali e della collaborazione NATO in Veneto è ancora viva, grazie a mostre, conferenze e pubblicazioni.
Il caso del FTASE è emblematico di come la dimensione militare, politica e diplomatica della Guerra Fredda abbia avuto ricadute concrete sul territorio italiano, lasciando un'eredità che oggi costituisce parte del nostro patrimonio storico contemporaneo.
Curiosità sul Comando FTASE
Nome in codice "West Star": il bunker principale in Lessinia, destinato alla protezione del Comando in caso di guerra nucleare, fu progettato per resistere a esplosioni atomiche di media potenza. Il nome West Star (Stella dell'Ovest) era di fantasia, per motivi di segretezza.
Verona come piccola NATO: negli anni '70-'80, la città ospitava personale proveniente da oltre 10 Paesi membri della NATO, creando un inedito crocevia culturale e linguistico, ben visibile nei quartieri residenziali, nelle scuole internazionali e nei circoli ricreativi.
Palazzo Carli: sede storica del Comando a Verona, è un edificio barocco del XVII secolo, già dimora nobiliare, poi quartier generale napoleonico (Napoleone vi firmò uno dei trattati con l'Austria nel 1797), infine sede NATO fino al 2004.
Scenari da Guerra Totale: nei piani di contingenza NATO, il FTASE avrebbe diretto la resistenza delle forze terrestri italiane e alleate nel caso di invasione sovietica, controllando snodi logistici critici, ponti e vie di accesso alla Pianura Padana.
Simulazioni segrete: ogni anno, il comando organizzava complesse esercitazioni NATO, anche con impiego simulato di armi nucleari tattiche, per testare la tenuta del sistema difensivo in caso di escalation.
Timeline del Comando FTASE (1951–2004)
Anno Evento
1951 Fondazione del Comando NATO FTASE a Verona. Primo comandante: Gen. Umberto Utili.
1953 Il comando si stabilisce ufficialmente a Palazzo Carli, nel centro storico.
1960–1980 Periodo di massima operatività durante la Guerra Fredda. Coordinamento strategico con USA, Regno Unito, Grecia e Turchia.
1980 Completamento del bunker nucleare West Star in Lessinia, uno dei più avanzati d'Europa.
1991 Caduta dell'URSS. Inizio della riconversione strategica del Comando.
1999 FTASE trasformato in Joint Command South, con compiti più limitati e struttura interforze.
2004 Chiusura definitiva del comando NATO a Verona. Alcune funzioni residue passano al Comando Forze Operative Terrestri.